cominciamo con AYA.
Ashtanga Yoga Arona è nato nel 2017. abbiamo fondato questo progetto/spazio con un sogno: promuovere evoluzioni e rivoluzioni intime, condividere esperienza e conoscenza, fare ricerca, curare uno spazio di pratica e fare posto a incontri sicuri e inclusivi. ogni mattina dalle cittadine attorno al lago maggiore un gruppo di persone - sole ma assieme - si trova a praticare in una sala Mysore. questa la nostra casa base per ora, dove siamo impegnati all’insegnamento e alla pratica quotidiana.
la nostra shala è radicata in una piccola città, anche se entrambi siamo nati e cresciuti in grandi città. vivere fuori dalla grande città è stato un esperimento personale/di coppia; aprire una shala in un urbanità di piccola scala è diventato un esercizio sociologico, un progetto di architettura e una nuova vita tranquilla che resta arricchita da pellegrinaggi culturali e artistici verso le grandi città.
siamo sempre ai lavori in corso, ma già sono emersi tanti sorrisi (e lacrime curative) e samasthitih.
non c’è molto di nuovo su come funziona questa shala: insegniamo ashtanga yoga come è stato condiviso con noi dai nostri insegnanti e mentori. ciononostante, il nostro tono, la nostra voce (accoppiata) e la nostra creatività, sono contributi personali che offriamo a un metodo che esiste da tanto tempo in una maniera adattabile e mutante. vogliamo essere parte di una generazione di insegnanti che persegue - col cuore, lentamente e rispettosamente - questa evoluzione.
guarda il nostro sito web: ashtangayogarona.org
Amanda.
insegnante autorizzata livello 2 SYCnata e cresciuta a Caracas, Venezuela, ha vissuto in Europa per 16 anni. ha vissuto a Milano, dove ha conseguito la laurea triennale e magistrale in Architettura al Politecnico di Milano e dove ha lavorato brevemente come architetto e come cooperante internazionale prima di trasferirsi a Parigi nel 2013.
ha cominciato a praticare nel 2008 presso La Yoga Shala (Milano) e non ha mai più smesso, sono 15 anni, per chi ama i numeri.
mentre svolge un dottorato alla Sorbonne di Parigi, incoraggiata dai suoi cari insegnanti di AYP Linda e Gérald, incomincia a insegnare e così si aprono nuovi orizzonti di fronte a lei. quella che era cominciata come una pratica che stabilizzava il suo sistema e la aiutava a navigare gli studi e il lavoro con più grazia e meno dramma non solo è ormai parte integrante della sua vita ma è anche diventata un servizio verso il prossimo.
dal 2018 viaggia a Mysore per studiare sotto la guida di Sharath Jois il quale in silenzio le ha dato tanto e le ha permesso di accrescere la sua consapevolezza sul proprio respiro, sul proprio sguardo e sull’osservazione interna del suo corpo fisico e dei suoi corpi sottili e questo ha sempre un riverbero positivo nella sua shala. Amanda ha ricevuto il riconoscimento di Sharathji per insegnare (autorizzazione livello II), un gesto che ha rinnovato il suo impegno e amore per questa pratica.
Amanda ha una mentore, che ha scelto deliberatamente quando si è sentita pronta, dopo anni di attesa e ricerca. si chiama Angela Jamison ed è la migliore guida che ha incontrato finora nella metà ovest del mondo. AJ insegna in Ann Arbor (Michigan) e nutre poche relazioni all’estero portando chiarezza e compassione nel lavoro di altri insegnanti attraverso la sua sensibilità radicale e pulita. non c’è niente di autoritario o patriarcale nel suo insegnamento: è onesto, diretto e compassionevole.
a Amanda piace studiare, non c’è modo di nasconderlo, così ha cominciato a seguire le classi di yoga sutra di Chase Bossart, di cui è ormai fiera studentessa dal 2020, anche se il suo contatto col chanting e lo studio dei testi tradizionali è cominciato con Jayashree e Narasimhan a Mysore. tutta questa conoscenza, si sa, è inafferrabile - addirittura inutile - fuori dalla cornice di una pratica quotidiana che libera la mente razionale.
c’è una persona che ha insegnato ad Amanda a rimanere principiante per sempre: Chuck Miller.
due persone le hanno insegnato tutto quello che sa dell’ayurveda: Kate O’Donnell e Padmini Ranganathan.
Amanda ha anche una pratica seduta libera di dogma. per un lungo periodo ha seguito un serio programma di pranayama nel lignaggio di Sri Tiwari, un percorso che l’ha fatta sentire pronta a meditare ed è in quel periodo che ha incontrato lo zazen. oggi, semplicemente sta seduta.
gli insediamenti informali sono stati guru preziosi nella vita di Amanda, nonché il posto in cui ha incontrato l’amore della sua vita e compagno in tutto, Giacomo. i barrios le hanno insegnato la decolonazzizione, ad apprezzare le maestrie locali, a rispettare, a fare un passo indietro, a essere gentili e amorevoli, ad accendere rivoluzioni - specialmente interne - attraverso la relazione.
è in questi contesti che sia Giacomo che Amanda hanno cominciato a questionare alcune scelte importanti della loro vita e a costruire insieme un set di valori che ancora oggi li accomuna, evolvendosi.
Amanda impara da Giacomo ogni giorno, la loro relazione è risvegliata, viva e consapevole, nutrita dai voti che si sono scambiati e dal loro continuo presentarsi per le loro proprie crescite personali.
Amanda ha altri interessi fuori dello yoga, tanti a dire il vero: architettura, arte, cinema, libri, gatti, femminismo, drag queens, camminate, nuotate, famiglia, moda (chi l’avrebbe mai detto), viaggi, cucina, scrivere, ayurveda, ciclo mestruale, balconi, astrologia, cioccolato.
alcune frasi preferite di questi tempi:
quando preghi, muovi i piedi (proverbio africano)
quando la mente è calma, la FOMO non può esistere (AJ)
svuota l’asana, riempi di prana.
le preghiere di mia nonna sono ancora ascoltate.
l’amore è una scommessa, insensata, per la libertà. non la mia, quella degli altri. (Octavio Paz)
Giacomo.
insegnante autorizzato livello 2 SYCnato e cresciuto a Milano, ha sempre coltivato una fascinazione istintiva per il mondo come qualcosa di vivo, dove l’arte incontra la scienza, le parole i numeri, le differenze sono specialità. gli studi in architettura gli sembravano nutrire bene questa complessità, avvicinando differenti regni di conoscenza e savoir faire, ma non vi ha trovato risposta alle pulsanti questioni esistenziali e identitarie che continuavano a emergere, talvolta quasi dandogli la caccia.
questo ha portato Giacomo a impegnarsi nella cooperazione e a investire un anno in un progetto di ricerca-azione sulla riqualificazione ambientale nello Slum di Mathare a Nairobi, Kenya. studiare la realtà dello slum e cucire relazioni sincere con i locali è stata un’esperienza stupefacente e profondamente ridefinitrice.
col senno di poi quella è stata probabilmente la sua prima profonda esperienza yogica poiché gli ha permesso di liberarsi di così tanti condizionamenti ereditati dall’ambiente in cui è cresciuto. è stata un’opportunità di ri-stabilire i suoi propri valori verso una mentalità molto più universale. è attorno a questo progetto che Amanda e Giacomo si incontrano per la prima volta, ed è a Nairobi che Amanda lo guida nella sua prima pratica di yoga con altri due amici.
sì, Giacomo ama le coincidenze poetiche: quella classe di yoga è stata la prima esperienza di insegnamento (un po’ improvvisato) di Amanda…non destino, ma sicuramente buona sincronizzazione.
dopo essersi laureato al Politecnico di Milano si iscrive allo IUAV di Venezia per la specialistica in Pianificazione e Politiche per il Territorio e l’Ambiente. con il tempo è diventato chiaro quanto poco spazio di azione abbiamo per cambiare il mondo direttamente, in nome di ecologia, amore, ideali di uguaglianza e giustizia.
era il 2013 ed è in quel periodo che Giacomo inizia a stabilire per la prima volta una routine attorno alla sua pratica di yoga.
nel 2015 raggiunge Amanda a Parigi e lì inizia a frequentare regolarmente AYP, costruendosi gradualmente una pratica di ashtanga yoga di 6 giorni alla settimana.
nonostante l’amore per gli studi, si disillude della possibilità di dare un contributo tangibile a un mondo migliore proseguendo il percorso professionale di architetto/urbanista che gli si è aperto.
un bel colpo, ma ne emerge la convinzione che l’unica vera rivoluzione è qua dentro, non là fuori. così, ridirige sempre più interesse e sforzo nell’intimità della pratica e dell’azione disinteressata.
fatto ciò, gli eventi, più o meno lentamente, sono cominciati a dispiegarsi verso altre possibilità.
non è molto diverso il modo in cui Giacomo approccia l’insegnamento. una gemma si è manifestata, un invito si è aperto, G. ha deciso di accettarlo e prendersene cura attendendone l’eventuale fioritura.
nel 2017 Amanda e Giacomo, invitati da un’amica e praticante di vecchia data, decidono di aprire una shala nella cittadina di Arona sul lago Maggiore. per Giacomo è una grande esperienza di apprendimento: la sua pratica cresce profondamente grazie al tempo speso ad assistere Amanda e col tempo trova la fiducia di trasmettere la sua esperienza della pratica.
c’è un insegnante in ogni luogo: ogni situazione può portare con sé grandi rivelazioni se siamo aperti ad ascoltare. detto ciò, ci sono certi esseri umani con i quali risuoniamo di più e che scegliamo come maestri e amici spirituali. Chuck Miller e Angela Jamison sono i guru scelti da Giacomo in ashtanga land. Chuck ha insegnato a Giacomo come maturare la propria relazione con la pratica; come cercare equanimità e sama nella pratica degli asana e oltre; come ascoltare il silenzio dentro di noi aspettando l’emergere del nostro maestro interiore. Angela, attraverso il suo esempio, ha mostrato a Giacomo come preparare il terreno al prosperare di una sana e forte comunità di yogis e come coltivare integrità e circuiti rigenerativi di feedback nella relazione insegnante-studente; è per questo che A&G hanno scelto Angela come loro mentore.
Giacomo ammira e rispetta il ruolo di Sharath Jois come custode del lignaggio dell’ashtanga ed è grato per ogni viaggio fatto a Mysore per praticare nella sua rassicurante presenza e per essere entrato in contatto con il contesto indiano in cui questa pratica è emersa, sentendosi connesso con le sue radici. è un insegnante autorizzato livello 2 e ha ricevuto questo riconoscimento insieme ad Amanda durante il loro terzo viaggio alla fonte.
ordinario è straordinario.
non siamo le nostre attrazioni né le nostre repulsioni, non siamo le nostre paure, non siamo quelli che ci diciamo o ci dicono di essere.
siamo molto di più di quello con cui ci identifichiamo.
c’è sempre un margine di scelta, e conta, molto.
foto A&G --> © Heinui Poura