ashtanga
yoga















pratica


lo yoga non è religione: è scienza e arte della libertà individuale. è uno speciale tipo di libertà e allo stesso tempo non è affatto speciale, ci permette di navigare le nostre vite con dosi crescenti di equanimità.

lo yoga sta in piedi, più di ogni altra cosa, sul non-arrecare-danno, in tutte le sue sfumature. che in fondo è agire da uno spazio di amore.

integrità, stabilità, umiltà, mutuo rispetto, ascolto, affidabilità, costanza, coerenza, compassione, accettazione. questi sono i principi che ci accompagnano dall’inizio del nostro viaggio; qualità che vorremmo incarnare possibilmente sempre, in infinite reiterazioni di tentativi.
da questi valori approcciamo la pratica - asana e posture. pratichiamo per purificare, guarire e rinforzare i nostri plurimi corpi e il nostro sistema nervoso. quando siamo connessi al nostro sé più sano diventa facile osservarsi e dunque la trasformazione è possibile.

il respiro è la chiave. fondamentale. conoscere, ampliare e regolare il respiro ci permette di entrare in contatto con la coperta sottile che ci avvolge.


︎yama


︎niyama


︎asana


︎pranayama


︎pratyahara


︎dharana


︎dhyana


︎samadhi


tecnologia



il metodo/tecnologia che costituisce le fondamenta di questa pratica è fatto di attenzione, ruota e danza attorno ad essa. l’attenzione è costantemente ancorata all’interno, permettendoci di realizzare ciò di cui siamo fatti e da dove emergono le nostre azioni.

è da questo spazio che possiamo evolverci e trasformarci in armonia con la nostra propria natura.


tristhana
è il primo rudimento che dà struttura alla tecnologia di cui si parlava; tre (tri) elementi organizzano il nostro modo di direzionare l’attenzione durante la pratica: respiro, bandha e drṣti. questi sono  essenziali per l’ashtanga come l’abbiamo imparato dai nostri insegnanti, la loro assenza lascia un vuoto nella pratica che potrebbe potenzialmente essere riempito con ogni sorta di distrazione. per questo, deliberatamente e lentamente, vogliamo sviluppare la nostra abilità in questa tecnica. la postura è vuota senza triṣthana.
il triṣthana rende questa pratica meditativa, profonda e trasformativa, è un strumento tangibile per creare nuovi sentieri e nuovi pattern.


energia
ashtanga yoga si confronta con le energie mentali attraverso il corpo, il respiro, lo sguardo e tanto altro. è più importante conoscere come dirigere l’energia rispetto a come eseguire le posture.
secondo lo yoga e l’ayurveda ci sono due forme fondamentali di energia in noi.


prana: inspiro, assimilazione, crescita.

apana: espiro, eliminazione, radicamento.


entrambe sono indispensabili, le usiamo entrambe nella pratica e pazientemente tentiamo di portarle a un gioioso e dinamico equilibrio.

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ti suggeriamo di approcciare lo yoga con una mente aperta e serena, ma anche con una dolce dose di determinazione.

lo yoga potrebbe essere un’opportunità di far radici: stabilirsi solidamente nella propria forza e entrare in contatto con persone/progetti/realtà che creano il paesaggio che ci circonda.


è importante trovare la propria dimensione -nello yoga, nella pratica fisica, nella vita- rispettando le opinioni, le versioni e le idee degli altri. trovare terreni comuni e non confini e divisioni. anche nell’insegnamento.
attraverso lo yoga finiamo col conoscerci meglio e dunque le nostre relazioni migliorano. nell’aprirci alla nostra natura impermanente e mutevole e nel realizzare lo stato di flusso proprio a tutte le cose, si accresce la nostra amorevolezza e troviamo che le differenze non sono lì per darci fastidio.

lo yoga è relazione, come descritto da T.K.V Desikachar.